Fase 4
1975-83 – pausa, pause
Fase 4: 1975-83 – pausa, pause
Il gruppo di amici di Casa Cares si trova senza ragazzi e accoglie l'offerta di due componenti, Giulietta Nunzi e Gioele Mongiovetto, di assicurare una presenza tramite un contratto di comodato. I due riescono a avviare informalmente un lavoro di accoglienza che vede una buona collaborazione con le comunità evangeliche fiorentine, particolarmente con Leopoldo Sansone e la comunità valdese, mentre si creano altri contatti. Arrivano dei volontari e i primi gruppi esteri, specialmente tedeschi ma anche un gruppo di profughi vietnamiti su richiesta del vescovo di Firenze. Dopo anni i due informano il comitato che non hanno più la forza per continuare. Inizia la ricerca di una soluzione alternativa.
The Casa Cares board finds itself without children and accepts the offer of two old friends, Giulietta Nunzi-Blaszczyk and Gioele Mongiovetto, to watch over the property, occasionally opening the villa to groups upon request. A greater collaboration is begun with the Protestant churches in Florence, especially through the initiative of Leopoldo Sansone and friends from the Waldensian Church. Volunteers continue to arrive as well as the first contacts with foreign church groups, especially German and Swiss. A group of Vietnamese refugees are welcomed for an extended period upon request of the bishop of Florence. After years Giulietta and Gioele inform the board that they no longer have the strength to continue and the long search begins for another use of the property.
I Protagonisti
WOLFGANG ROEMER, URSULA SCHNEIDER
Ospiti '81+
CASA CARES - Esperienze attraverso 35 ANNI
Siamo stati in contatto con Casa Cares per circa 35 anni. È un luogo che ci ha interessato, ispirato e riunito ancora e ancora. La cosa più impressionante per noi sono i primi incontri nel tempo improvvisato e non veramente strutturato come foresteria. Alla Pasqua del 1981, senza conoscere l'Italia durante il nostro tempo da studente, abbiamo sentito al nel nostro collegio evangelico di Darmstadt di una struttura in Toscana.Era difficile da trovare, a causa degli ingorghi sull'autostrada già bui, a Pietrapiana la strada è chiusa a causa della sfilata del Venerdì Santo, non parliamo la lingua ......
Verso le 21:00 finalmente bussiamo, con le torce spente eccoci davanti la grande porta d'ingresso. Scricchiolando, lei si apre e Nelly ci saluta in tedesco svizzero: "Ti stavamo aspettando e abbiamo preparato un pollo per la zuppa!" - Ammettiamolo: era un po' diverso del solito per noi! Ma presto ci siamo innamorati dell'atmosfera e del paesaggio, abbiamo conosciuto Gioele e Teresa e tutti gli altri e siamo tornati molte volte negli anni seguenti. Abbiamo sempre incontrato persone interessanti e di larghe vedute, trascorso serate con te davanti al camino e tenuto discorsi, apprezzato il buon cibo e il vino ....
Abbiamo portato molti amici, seguito i progressi dei lavori di ristrutturazione, ascoltato musicisti esperti nella cappella, aiutato con le raccolte. Con Paul e Antoinette sono arrivate l'organizazione necessaria per il luogo dell'incontro e abbiamo sempre apprezzato l'ospitalità. Per noi, Casa Cares è un luogo in cui incontriamo persone dalla mentalità aperta e amabili e ci riprendiamo dal trambusto che spesso offre la vita di tutti i giorni. Davvero meraviglioso!
Wolfgang Römer e Ursula Schneider
NELLY FRIEDEN
Volontaria
Primo gennaio a giugno 1965, Villa Favard Firenze
Ci da il benvenuto al portone la Gina, mama, buon'amica e risparmatrice della casa. Il primo compito di Walter Bolder e me era di fabbricare con materiale edile usato e tre vecchie tenaglie e pinze dei grandi scaffali in un magazzino in cantina. In attesa erano 25 pacchi enormi di vestiti per fornire i nostri circa 90 ragazzi da parte di amici americani di Bob McConnell. Solo cinque mesi dopo, per colpa di spedizione via mare, potevamo finalmente mettere in ordine tutto. Tra forti applausi e tante risate seguì una sfilata di moda con vestiti più bufffi e staordinari, eseguita dai nostri ragazzi in occasione della fine stagione scolastica, prima delle vacanze estive.
La Villa Favard, con 90 stanze, un grande parco e una cappella privata era proprietà di una contessa la quale ci dava lo sfratto per metà dell'anno 1965. (Oggi la Villa è completamente ristrutturata ed è sede di un conservatorio di musica).
Quindi Bob McConnel cominciò la ricerca di una nuova sede e trovai la Villa Strozzi, più piccola, però anche con un grande parco con una torre e una limonaia. Si trovai oltre l'Arno sulla Via Pisana, più in centro di Firenze. Seguiva il traslocco più pazzesco del mondo! Tutto l'arredamento bisognava ridurre in sessanta stanze e veniva trasportato esclusivamente nel Pulmino, con l'aiuto dei ragazzi medi e grandi, nel più caldo affoso estate fiorentino.
Quindi, la mia seconda tappa cominciava con l'arredamento della Villa Strozzi e la preparazione per il nuovo anno scolastico dei 60 bambini e ragazzi che stava per iniziare. In più erano da rifare tutti i bagni e la cucina nella Villa. La grande nuovità era l'arrivo dei tre americani, Paul, Al e Art (dal loro seminario per insegnanti luterano di Chicago), che davano novità a la casa, fra l'altro una corale con tutti bambini, guidata da Al (insegnante di musica). Presto sì sentivano allegri canzoni come “Volare” nella nuova sede. Come curiosità ricordo che io di cognome “Frieden” e Paul di cognome “Krieg” facevamo gli educatori insieme in camera A.
Mi rimane anche un ricordo molto vivo del Prof. Domenico Maselli, arrivando da Napoli dopo il fine settimana trascorso con la sua famiglia, stava al Cares durante la settimana, dormendo in un lettino provisorio nella Rotonda. Faceva delle meditazioni interessanti dopo cena e aveva sempre la piena attenzione di tutti in sala. Spesso incluso con certi brani sulla Divina Commedia di Dante. Lui non solo predicava il vangelo, ma lo viveva anche con passione!
In estate del 1966 dovevo dire addio con lacrime agli occhi, perchè tutta la Casa Cares mi era cresciuto molto a cuore. Mi aspettava un lavoro con i fiori in Svizzera.
La mia terza tappa al Cares era subito dopo la donazione della casa alla Tavola Valdese. Allora mi ci ritrovai a Reggello alla Villa I Graffi, durante gli estati 1983 e 1984 insieme a Teresa e Gioele. Marco Jourdan, amministratore e diacono, non poteva trovare delle persone adatte per un iniziale spinta al opera in una nuova direzione. Così Gioele, Teresa de io ci siamo messi con tutte le nostre forze (10-16 ore di lavoro al giorno). Per ospitare gruppi diversi, ospiti singoli e campi di lavoro, cucinare per 40 persone, fare pulizie, organizzare gite/feste/concerti nella cappella, una vernissage di una mostra di pittura dagli studenti della Kunsthochschule di Stuttgart (di cui un quadro grande del paesaggio toscano ci hanno regalato e dovrebbe ancora stare nel salottino di Casa Cares). In più curare 20 galline, delle faraone e 5 tacchini e altri cento compiti, sempre con il sorriso caresino.
Molte volte mancava l'acqua e dovevamo mandare gli ospiti nella foresta al ruscello a farsi la doccia sotto la cascata. Nel 1984 abbiamo passato un estate con un incendio spaventoso. Il vento portava le fiamme vicino alla casa e distruggeva diversi ettari del bosco. Eravamo stanchi ma soddisfatti della seconda stagione e fiduciosi perchè Antoinette e Paul dagli USA confermavano il loro ritorno per dare al Cares di nuovo una linea chiara e permanente. Ringraziando a loro il Cares ha resistito in maniera ottima per altri trent'anni. Applausi fortie ringraziamenti!